Livio Senigalliesi
Photoreporter

Srebrenica

Cronaca

Dopo Srebrenica, video di Andrea Rossini


Nella fabbrica dell’orrore.
Srebrenica (Entità serba di Bosnia)

Srebrenica – una delle enclave musulmane protette dall’Onu – é la vera città martire dei Balcani. L’orrore si compie tra l’11 e il 15 luglio 1995. Le truppe del generale Ratko Mladic (1) la accerchiano mentre il Presidente bosniaco Izetbegovic rimuove inspiegabilmente dal comando il capo della difesa dell’enlave, Naser Oric. Una follia o un atto calcolato? Questo punto è la chiave di volta ma è stato volutamente insabbiato perché l’opinione pubblica e gli stessi giudici del Tribunale de L’Aja non sapessero. Vedi note al punto (2). I servizi segreti militari di molte Nazioni coinvolte sapevano, il contingente ONU olandese osservava impotente e brindava coi carnefici, i satelliti spia documentavano tutto ma gli aerei NATO non intervennero per colpire i tank serbi e difendere i civili.

A Zagabria il comandante francese dell’Unprofor, generale Bernard Janvier, si lasciava sfuggire una frase illuminante: <Messieurs, vous n’avec donc pas compris que je dois etre débarrassé de cet enclaves?>. Dunque le enclave erano scomode anche per chi aveva il mandato di proteggerle e quindi via libera alla spartizione di territori secondo i criteri consolidati dai successivi accordi di Dayton.

Srebrenica ai serbi in cambio di Sarajevo ai bosgnacchi? Nessuno ammetterà mai una verità tanto cruda, ma in una guerra così sporca tutto è possibile. Nell’instant book pubblicato da Naser Oric – l’eroe/criminale bosniaco rimosso dal comando nel momento decisivo – è tutto narrato fino all’ultimo particolare, ma Il Presidente Izetbegovic fece ritirare e distruggere immediatamente il volume prima che alimentasse dubbi nelle menti dei bosniaci. Tuttora la questione è un tabù e l’aspra polemica venne sostenuta anche dal generale dell’Armija bosniaca Sefer Halilovic che dichiarò di fronte ai giudici della Corte de L’Aja: <Srebrenica è stata venduta>.

Questa storia è maledettamente sporca e contorta. Forse non sapremo mai la verità ma le migliaia di tombe del Memoriale di Potocari urlano giustizia e la condanna dei Serbi resterà per sempre scritta sui libri di Storia.
“Questa è una storia solo congelata. – dice Svetlana Broz, la nipote di Tito che vive alle porte di Sarajevo e che ha trovato un posto nel Giardino dei Giusti – Come fa la gente a dimenticare, se ancora non ha dato sepoltura ai suoi morti? Celebrare di Accordi di pace di Dayton, non interessa a nessuno. Sono serviti a fermare le bombe ma l’odio continua. La Bosnia-Erzegovina è uno Stato obbligato a restare unito dalla comunità internazionale”.

La voglia di vendetta la respiri nell’aria. In realtà ogni entità aspetta la rinascita del nazionalismo e nuovi leader che riaprano il calderone e riprendano lo scontro sanguinoso col vicino partendo da dove Dayton aveva ordinato il cessate-il-fuoco. A Srebrenica tutto è fermo. Non si produce niente. Anche la vecchia miniera ha chiuso i battenti.

La Republika Srpska, così come l’enclave di Mitrovica Nord nel Kosovo, guardano a Belgrado. Vogliono riunirsi alla Serbia perchè Sarajevo, come Pristina, resta una città nemica. Chi vuole cercare un lavoro, studiare all’università o curare una grave malattia va a Belgrado.

Per questo gli assetti definiti dopo la tregua non possono tenere a lungo nel tempo. E nemmeno una tardiva entrata dei Paesi balcanici nella Comunità Europea risolverebbe i problemi della gente. Anzi li amplierebbe, perchè la Bosnia, come il Kosovo, non producono niente, non rientrano negli standard produttivi ed economici di Bruxelles. Se entrassero nella EU sarebbero i nuovi poveri, il fanalino di coda. E l’Europa di oggi, in crisi politica ed economica, non ha la forza e la voglia di risolvere i problemi dei new enter. L’Europa si prepara alla guerra!

Note.

  1. Ratko Mladic, comandante dell’esercito serbo bosniaco accusato di crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio. Condannato all’ergastolo dal Tribunale de L’Aja.
  2. https://www.eastjournal.net/archives/64498

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