Livio Senigalliesi
Photoreporter

UNHCR

Inchiesta

La loro storia è la nostra storia

Ricorre quest’anno il 60° anniversario della Convenzione di Ginevra del 1951 relativa allo Status dei rifugiati, il primo accordo internazionale che impegna gli stati firmatari a concedere protezione a chi fugge dalle persecuzioni per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per opinioni politiche.
Per celebrare questa importante ricorrenza l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha realizzato un video ed una galleria fotografica i cui protagonisti sono sei rifugiati che hanno ottenuto protezione in Italia nel corso delle ultime sei decadi in base a quanto stabilito dalla Convenzione.

Il Video:
Titolo: “La loro storia è la nostra storia, da 60 anni al fianco dei rifugiati”
Durata: 14’
Prodotto da: UNHCR
Realizzato da: Associazione Rinascimento
Regia di: Valeria Brigida

I sei protagonisti descrivono la propria personale esperienza dell’esilio che il passare del tempo non ha reso meno attuale né meno dolorosa.
Ogni storia parla della difficoltà di vivere da perseguitati per ragioni diverse, in un diverso momento storico, in una diversa parte del mondo.
Ciascuno dei sei mostra un oggetto che li ha accompagnati nel doloroso distacco dalla terra natìa o che è legato all’esperienza dell’esilio.
Le storie di questi rifugiati sono la storia dell’UNHCR.
I cambiamenti degli assetti geopolitici mondiali, che spesso si realizzano attraverso guerre e situazioni di conflitto, hanno reso sempre più necessaria l’azione umanitaria a tutela di quanti, in questi contesti, diventano vittime di violenza e persecuzione e per i quali non esiste alcuna reale alternativa alla fuga.
I rifugiati del video hanno trovato in Italia una nuova casa e una nuova vita e la loro presenza è per l’Italia il segno di una cultura dell’accoglienza che occorre preservare di fronte alle nuove sfide del presente e nel futuro.

Dal video è stato estratto anche uno spot TV di 30” che viene messo in onda a titolo gratuito dalle principali emittenti televisive italiane nei mesi di giugno e luglio in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato 2010.

La galleria fotografica
6 Ritratti di Livio Senigalliesi

I sei rifugiati rappresentativi delle sei decadi di vita della Convenzione di Ginevra vengono ritratti dal fotografo Livio Senigalliesi nelle loro abitazioni.
Ciascuno di loro mostra un oggetto che lo ha accompagnato nel doloroso distacco dalla terra natìa o che è legato all’esperienza dell’esilio.

I sei rifugiati protagonisti del video e dei ritratti fotografici sono:

ROSA KOCH
Rosa nasce nel 1922 ad Andrychow (Polonia).
Dal 1942 fino alla fine della seconda guerra mondiale viene internata nei campi di lavoro e di sterminio nazisti.
Sopravvissuta all’olocausto, nel 1947 arriva in Italia dove si trova il fratello.
Nel 1952 ottiene il riconoscimento dello status di rifugiato ai sensi della Convenzione di Ginevra. Rosa è uno dei primi rifugiati riconosciuti in Italia.

VICTOR MAGIAR
Victor nasce a Tripoli (Libia) nel 1957.
Costretto a lasciare il proprio paese nel 1967 in seguito alla guerra dei sei giorni perché di religione ebraica, giunge a Roma quando aveva solo 10 anni.
Victor è apolide, e ottiene lo status di rifugiato.
Per ben 20 anni è costretto a rinnovare il suo permesso di soggiorno sentendosi come uno straniero in patria.
Nel 1987 ottiene finalmente la cittadinanza italiana.
Oggi si occupa di solidarietà e cooperazione Internazionale.

MIHAI ILIE
Mihai è un violinista.
Vuole essere un uomo libero e nel 1972, durante il regime di Ceausescu, fugge da Bucarest (Romania) e arriva in Italia dove trascorre un periodo nei campi profughi di Latina e di Trieste. L’Italia respinge la sua richiesta di protezione e Mihai fugge in Germania con il suo violino e con la figlia del suo impresario che poi diventerà sua moglie.
Qui ottiene lo status di rifugiato.
Dopo due anni torna in Italia e partecipa ad un’audizione a seguito della quale diventerà primo violino dell’orchestra sinfonica della Rai.

SHIRIN K
Shirin, nata in Iran nel 1959, è un’attivista politica.
A 20 anni si trasferisce in Italia con un permesso di soggiorno per motivi di studio.
Nel 1979, dopo la caduta dello Shah di Persia, rientra in Iran ma, a causa del suo impegno politico, si rende conto che per lei rimanere sarebbe stato troppo pericoloso.
Decide così di tornare in Italia dove, nel 1983, chiede e ottiene protezione ai sensi della Convenzione di Ginevra.
Shirin ha paura per l’incolumità dei propri parenti rimasti in Iran, e per questa ragione decide di non mostrare il suo volto in questo video.

RENE’ KYANGA MULUNGU
Rene’ nasce nella Repubblica Democratica del Congo nel 1973, durante il regime di Mobutu.
E’ un giovane attivista e all’Università, insieme ai suoi colleghi, fonda “Democrate” un giornale di opposizione al regime.
Viene perseguitato per le sue idee politiche e fugge inizialmente in Uganda e poi in Italia dove, nel 1997, ottiene lo status di rifugiato.
Oggi Rene’ è cittadino italiano e lavora come mediatore culturale.

SYED HASNAIN
Syed Hasnain nasce nella provincial di Helmand (Afghanistan) nel 1989.
All’età di soli 9 anni sua madre lo affida a un trafficante per proteggerlo dai fratellastri che vogliono farlo combattere al fianco dei talebani.
Il suo viaggio fino in Italia attraverso Pakistan, Iran, Turchia e Grecia dura 9 anni.
Nascosto sotto un TIR, nel 2007 arriva in Italia, dove ottiene lo status di rifugiato.
Oggi studia e lavora part-time come mediatore culturale.
Da quando ha lasciato l’Afghanistan Syed non ha più visto sua madre.

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