Testo di Elisabetta Tramonto.
Foto di Livio Senigalliesi per Valori.
Bisogna andare su internet per continuare a essere informati sul terremoto.
Web radio, siti, blog, giornali e film, raccontano di gente che non l’ha presa come una “villeggiatura”, ma vuole tornare in possesso delle proprie case e della propria vita. Documentando giorno dopo giorno cosa succede.
Cosa abbiamo visto delle conseguenze del terremoto in Abruzzo?
I servizi delle televisioni subito dopo il sisma, con qualche collegamento spettacolare mentre la terra tremava ancora.
Poi le riprese fatte dall’elicottero con il commento di Bruno Vespa, che è sicuramente abruzzese, ma altrettanto sicuramente non è cronista.
A settembre abbiamo visto l’ottimo “Presa diretta” fatto da Riccardo Jacona per la Rai.
Dopo aver celebrato, ancora con Bruno Vespa, la consegna dei primi appartamenti nella periferia de L’Aquila, mentre il centro storico continua a sgretolarsi sotto l’azione degli agenti atmosferici, l’informazione sui grandi media si è fermata.
Ma internet,anche questa volta, ha marcato la differenza tra “coprire” l’evento (chissà perché poi i giornalisti usano questo termine per dire che pubblicano una notizia?) e raccontarlo con fonti dirette.
Basta cercare su internet e c’è tantissimo, a partire dalle 8,20 del 6 aprile: sono passate poche ore dalla scossa delle 3,32 e già su terremoto.blog – un sito che da anni raccoglie le testimonianze di chi ha sentito ballare la terra sotto i piedi – c’è il primo post, che racconta dolente il bilancio dei danni e delle vittime.
Poi c’è il blog di 3 e 32, rete cittadina apartitica e autogestita che cerca di ricostruire un tessuto sociale e dal suo sito (www.3e32.com) rimanda a tanti altri blog, alle altre reti esistenti e alle iniziative che porta avanti nelle Case Matte, spazi recuperati all’interno dell’ex ospedale psichiatrico di Collemaggio.
Qui è stato appena presentato il libro Potere assoluto, la Protezione Civile ai tempi di Bertolaso e qui si tengono le assemblee cittadine.
Poi c’è la web radio L’Aquila 1 (che ha anche un blog) che ha ripreso a trasmettere il 16 di aprile dopo aver avuto le apparecchiature completamente distrutte.
Per iniziativa di Site.it, il sito animato da Angelo Venti di Libera, subito dopo il sisma è nato Sollevati Abruzzo, giornale organizzato, scritto e stampato nei campi degli sfollati, un ciclostile di presidio perché oltre “all’emergenza terremoto, nei territori colpiti si registra anche una emergenza informativa”.
E nella baracca che ne ospita la redazione, nel campo di rugby di Villa Sant’Angelo, ha visto la luce Sfollati News un altro ciclostile, diretto da un ragazzo di 15 anni e interamente curato dai ragazzi di quella che fino a poche settimane fa era la vicina tendopoli.
C’è talmente tanto in internet per documentarsi che non riusciremmo a dar conto di ogni cosa, ma invitiamo tutti a guardare per formarsi un’idea su cosa è stato il terremoto, su come viene gestito il post sisma.
E per capire se le soluzioni attuate siano le migliori per la gente d’Abruzzo e per noi tutti cittadini di questo Stato.